Il Tribunale della Fei ha stabilito, nella seduta di ieri, che Cesar Parra – a questo punto ufficialmente ex dressagista – potrà rimontare in sella nel 2039. E visto che il cavaliere di origine columbiana vanta classe 1963, si conta che per il suo 76esimo compleanno avrà tutt’altre mire rispetto a rimettersi al lavoro con i cavalli.
E questo non sarà che un bene visto l’enorme danno al benessere dei cavalli e all’immagine dello sport che i video che l’hanno immortalato ‘al lavoro’ hanno portato sotto gli occhi del mondo solo l’anno scorso.
Parra, che aveva già una condanna nel 2021 per doping e un procedimento (archiviato) nel 2012, è finito sotto procedimento nel febbraio del 2024 a seguito di una serie di immagini, subito virali via web, in cui veniva filmato durante pratiche che più che di addestramento illecito potrebbero essere definite di sevizie. Una durezza e una crudezza davvero impressionanti.
All’epoca dei fatti era stato immediatamente sospeso dalla Fei e dalla Federzione statunitense. Ne era seguita una clamorosa defezione davanti al trubunale Fei e quindi una sessione di giudizio il cui responso è stato reso noto ieri.
Parra è stato ritenuto colpevole della violazione degli articoli 142 e 164.11 delle Regole Generali della FEI – Maltrattamento dei cavalli, comportamento che getta discredito sulla FEI e/o sugli sport equestri, violazione del Codice di condotta della FEI sul benessere dei cavalli.
Ora il cavaliere, se mai ne avrà voglia, può presentare ricorso entro il 27 di agosto. Ritenendo di poter espriemere il nostro pensiero condiviso con moltissimi sportivi, ci auguriamo che non lo faccia…